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HOTEL CALIFORNIA

venerdì 28 marzo 2008

Ancora in gara!

Martedì sera sembrava che una qualche strana congiunzione astrale avesse deciso di eliminarlo. Sembrava che il pubblico da casa gli remasse inesorabilmente contro. Sono passati a pieni a voti i “6 Ottavi” e i “4 Sound” (con quale merito??), mentre invece Ema si è ritrovato solo con un pugno di mosche e l'angoscia nello stomaco di doversela giocare allo spareggio con lo sfavorito o gli sfavoriti del secondo turno.

Eppure il pezzo sembrava quello giusto. Abbastanza pop per il tipo di target discografico e notevolmente più televisivo del brano di Battisti cantato nella puntata precedente. Sembrava tutto troppo bello e troppo facile. Ma così non è stato. Ema questa volta se l'è vista brutta e noi, insieme a lui, abbiamo assistito trepidanti davanti al piccolo schermo alla sfida finale con gli “FM”.

Ma ne è valsa la pena perché ancora una volta ha dimostrato le sue qualità facendo ricredere anche la buona Mara, che alla prima versione di “Feel” ne aveva criticato la scarsa vena pop. L'unica cosa che gli si può rimproverare è di aver riadattato e reinterpretato molto la canzone, facendola più “sua”, e un po' più lenta dell'originale del mitico Robbie. Questo forse, ha fatto storcere un po' il naso al pubblico da casa che sicuramente si aspettava qualcosa di diverso. Ma il vero pregio di Ema è proprio questo: non fare una cover, ma interpretare il pezzo. Comunque sia anche questa volta è andata. Di questa puntata al cardiopalma ci portiamo dietro un po' di cose: gli occhi lucidi di Francesca alla prima eliminazione, lo sguardo felicemente emozionato di Emanule durante la seconda prova di Feel mentre il pubblico in piedi batte le mani a tempo di musica e lui ringrazia con un brillante sorriso, Simona Ventura caricata a mille dal pezzo del suo asso tra gli assi (così lei parla di Ema), e le nostre fans partite da Albisola martedì pomeriggio festanti sugli spalti mentre gridano: “EMA EMA EMA!”

Per noi hai già vinto.

mercoledì 19 marzo 2008

Sopravvive alla seconda puntata

Si dice che i veri campioni si riconoscano nel momento in cui tutto sembra perduto, e loro, con un pizzico di magia ed infinita classe, trasformano una sconfitta invittoria. Questo è quello che ha fatto Lunedì sera Emanuele. Un pezzo non "suo", sentito poco dall'uomo ancor prima del cantante. Ma si dice che "la differenza tra un vincente ed un perdente è che il vincente vuole sempre la palla" (le riseve). Ema, è un vincente. Lo sa e lo ha dimostrato accettando il pezzo assegnatogli, facendolo suo e cantandolo benissimo, al meglio delle sue possibilità. Non si è arreso. Ha accettato la sfida, ha chiamato la palla da vincente, e da campione ha vinto. E se la classe non è acqua... Forza Ema! Avanti tutta!

lunedì 17 marzo 2008

Seconda Puntata

Questa sera si replica! La musica batte ancora su raidue. Alle 21.00 riprende x factor, il talente show canoro dove il nostro Emanuele canterà un brano dell'intramontabile Lucio Battisti. "Prendila così", questo il titolo del pezzo assegnato ad Ema dalla sua "talent scout" Simona Ventura, a dire il vero non è proprio una canzone azzeccata per le corde del talento di casa nostra. Ma noi tutti conosciamo le doti e le capacità della voce di Emanuele, e lui ha accettato, anche se con un pò di riserbo, la sfida. E noi, da casa saremo come sempre pronti a tifare per lui, e magari a televotarlo.... In bocca al lupo Ema!

giovedì 13 marzo 2008

Presentazione di Emanuele

Forse il nome Emanuele Dabbono ai più non dice molto... Forse perché non è ancora diventato famoso. Forse perché non ha ancora partecipato a San Remo. Forse perché il suo singolo “Scritto sulla Pelle” non ha ancora venduto un milione di copie e quelle “qualche” migliaia le abbiamo comprate noi, i suoi amici, i suoi fans, i suoi conoscenti. Forse perché non lo avete ancora sentito cantare ad X-Factor, il nuovo talent show in onda il lunedì sera su rai2.
Ma per noi ragazzi di Savona, Albisola, Celle e Varazze, fino a Genova, Emanuele è molto più di un bravo dilettante con la passione per la musica che allieta le nostre serate nei pub tra una birra e qualche risata con gli amici, cantando qualche pezzo famoso. Lui per noi è semplicemente Ema. Quello che il giovedì sera, con il fedele amico-chitarrista Matteo, ti riempe il pub “La Ghironda” come solo i grandi come Liga e Vasco sanno riempirti San Siro. Lui è uno di noi. Lui canta per noi.
Ema è il ritratto della semplicità, della spontaneità, dell'amicizia. E gliela vedi negli occhi quell'aria da bravo ragazzo, e la senti quando sul palco ti canta la canzone che gli chiedi o ti cede il microfono se gli chiedi di poter cantare con lui il tuo pezzo preferito. Ema è fatto così, è un altruista.
Di giorno lo vedi passare alla guida di un furgoncino mentre porta a casa i ragazzi all'uscita da scuola, perché non è altruista solo sul palco, ma anche nella vita: infatti lavora come educatore al comune di Savona.
Questo è semplicemente Emanuele.
Ma quando è sul palco, con la sua compagna di sempre, la sua chitarra elettrica, e non ce ne voglia la bella Francesca che sposerà a Giugno, Ema si trasforma. Si fonde e diventa un tutt'uno con la musica che suona e canta. E mentre ti spara un pezzo Rock tu non puoi fare altro che metterti a cantare, magari anche se conosci poco il testo e biascichi qualche parola in inglese non conoscendone né il significato né il senso; ma questo poco importa, perché lui quel pezzo lo fa davvero bene, perché ci mette del suo, perché lo fa suo. Lui si nutre di musica, lui è la musica.
E allora ti fa venire i brividi perché pensi:“ma che ci fa questo ancora qui?”. Lui non merita 100-200 persone stipate tra i tavoli di un pub mentre ascoltano le sue melodie, lui merita un palcoscenico vero, lui merita di più. Lui merita l'occasione della vita, quella che se arriva la vita te la cambia per davvero. Già la vita.. quella di un artista è costellata di rifiuti, di porte chiuse in faccia, di calci nel masticatoio, di treni passati e anche persi.
Ema ha bisogno della musica e la musica ha bisogno di interpreti come lui. Perché Emanuele è uno che ha le 7 note che gli scorrono nelle vene al posto del sangue. E uno che in 15 anni e più di musica ha scritto oltre 700 canzoni, non è un cantante qualsiasi, ma è un cantautore “navigato”che ha qualcosa di importante da dire al mondo. Quelle canzoni, scritte, cantate, incise per gli amici su qualche cd, non meritano di restare chiuse nel cassetto dei sogni. Quel cassetto deve essere aperto!
Ma Ema, nonostante tutto, è uno di quelli che le sue vittorie le ha già avute sul campo sia da solista, sia con i mitici Kismet, il suo storico gruppo. E con la costanza, la perseveranza e la passione che solo le grandi rock-star sanno di avere, lui va avanti. Ora, a 31 anni, ci riprova. X-factor è la grande occasione, l'occasionissima. È come il rigore di Grosso calciato ai mondiali di Germania. Ema è lì, dagli undici metri, e sa che non può sbagliare. Lui ce la sta mettendo tutta, ma per vincere ha bisogno dei suoi tifosi, del suo pubblico: ha bisogno di noi!